L’olio biologico, che viene prodotto dal Municipio nei terreni confiscati alla criminalità mafiosa, è stato presentato alla fiera di Norimberga. «Collesano è il primo Comune in Italia - commenta il sindaco Giovanni Battista Meli - che ha deciso con coraggio di gestire in forma diretta una azienda agricola confiscata. Un percorso di legalità che afferma con forza la presenza dello Stato e sconfessa chi in tante occasioni ha potuto trovare argomentazioni

facili per mettere in cattiva luce le istituzioni. Un progetto seguito con attenzione dal Ministro degli Interni». Per il primo cittadino si tratta di fatti concreti e azioni concrete che vanno oltre i consorzi. «Importantissimi i consorzi - continua Meli - ma devono mettersi in movimento in fretta, con una efficace azione di programmazione, per affermare nel più breve tempo possibile la presenza forte dello Stato». Dal Presidente dell’associazione «Città del Bio» Antonio Ferrentino è arrivata la proposta al sindaco Meli di organizzare un convegno sul bio in Sicilia, proprio all’interno del bene confiscato, apprezzando l’iniziativa di assoluta eccellenza etica e commerciale.

Collesano aderirà nei prossimi giorni all’associazione «Città del bio».

L’olio viene prodotto nei terreni di un bene confiscato. Una proprietà di 62 ettari con 2.000 mq di superficie coperta, che prima apparteneva a un boss della zona. Dopo un primo tentativo di affidamento a associazioni o cooperative del territorio, l’amministrazione comunale ha deciso di farsi carico direttamente dell’azienda agricola. Vi si trovano 22 mila alberi di ulivo e vi sono 28 persone impegnate da un punto di vista occupazionale per la potatura, raccolta e aratura. L’ottimo olio che se ne ricava va a finire sulla tavola dei bambini che frequentano la mensa della scuola, alle famiglie dei carabinieri in servizio, alle suore del paese. Questo stesso olio è stato presentato in Germania alla fiera di Norimberga.