Città del Bio presente a Terra Madre Salone del Gusto 2016

In occasione di Terra Madre Salone del Gusto 2016 (http://www.salonedelgusto.com/it/), svoltosi a Torino dal 22 al 26 settembre, l’Associazione è stata presente con un proprio spazio espositivo. 

Per cinque giorni, numerosi piccoli produttori legati al Biodistretto Suol D’Aleramo (http://www.biodistrettosuoldaleramo.it/it/) e al Biodistretto Terre del Giarolo, hanno potuto esporre vendere e far conoscere le proprie produzioni tipiche insieme al loro splendido territorio.

Per Città del Bio un orgoglio indiscusso, per loro una magnifica opportunità di raccontare il territorio alessandrino, ricco di tipicità, cultura e

paesaggi ancora poco antropizzati.

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Nella stessa cornice, inoltre, è stata siglata la convenzione (http://www.cittadelbio.it/pdf/Convenzione_CdB_UNISG.pdf) per un modello di certificazione del prodotto “buono, pulito e giusto” tra l’Università delle Scienze Gastronomiche di Pollenzo - struttura universitaria di eccellenza presieduta da Carlo Petrini - e Città del Bio.

Il 24 settembre, Città del Bio ha, inoltre, convocato la propria Assemblea annuale approvando il bilancio, modificando alcune parti dello Statuto ed integrando il Consiglio nazionale (http://www.cittadelbio.it/chi-siamo/governance).

Per Città del Bio è fondamentale intraprendere i contatti con le realtà locali di tutto il Paese, soprattutto con le municipalità del sud Italia, anche a fronte del recentissimo accordo viennese che ci la vede quale ente coordinatore del percorso di costituzione della rete Bio Euro Mediterranea; la costruzione di una rete dei municipi, città e regioni dei Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo.

 

Cinquecento aziende creano il biodistretto dei cibi rari e naturali

Daniele Prato
C’è chi ha messo da parte una laurea in Geologia per produrre miele e confetture come Michela Rosato, 42 anni di Torino, che a Ciglione di Ponzone, da 14, guida un’azienda agricola che porta il suo nome, con 12 arnie e 38 pecore delle Langhe: «Il prossimo passo sarà aprire un’agripasticceria, con dolci fatti di frutta e farina biologica». E c’è chi, come Lorenzo Cossa di Strevi, 21 anni, ha capito subito che la strada del serramentista non faceva per lui. «A gennaio ho aperto la mia azienda, 3,5 ettari di frutteto e orto e, a breve, pianterò lo zafferano». Tutto con procedimenti naturali: «Non uso prodotti. Le erbacce si tolgono con la zappa, le formiche con un infuso di ortica ed edera».

Toward the Turin food policy. Best practices and visions

A termine del progetto: “Food Smart Cities for Development” cofinanziato dall'Unione Europea, è stato finalmente presentato il libro "Toward the Turin food policy. Best practices and visions”.

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