Il Biodistretto “Colture Mediterranee – Terre del Bio” è stato costituito aPetrosino lo scorso mese di Aprile, dopo un lavoro di coinvolgimento del territorio interessato, fortemente voluto dall’amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Gaspare Giacalone, e dall’assessore alle
Attività Produttive e all’Agricoltura Luca Badalucco. Un’iniziativa che nasce da un percorso condiviso nel tempo e caratterizzata alla base da una spiccata sensibilità al biologico, al cibo sano e di qualità, ma anche alla conservazione e alla tutela dell’ambiente e del patrimonio paesaggistico, storico e culturale da parte degli amministratori dei diversi comuni della provincia di Trapani, che hanno aderito alla sua costituzione e che puntano alla valorizzazione del territorio e delle sue straordinarie risorse ambientali e alle tipicità che lo contraddistinguono. A Petrosino, ad esempio, una delle prime iniziative concrete dell’amministrazione comunale nel promuovere il biologico, è stata quella di far utilizzare nella mensa scolastica gli ingredienti provenienti esclusivamente da agricoltura biologica.
I Comuni che fanno parte del Biodistretto sono: Petrosino che è Comune capofila, Buseto Palizzolo, Castellammare del Golfo,Paceco, Calatafimi-Segesta, Salemi, Gibellina, Poggioreale, Partanna, Castelvetrano e Valderice che sin dallinizio della costituzione hanno trovato la piena collaborazione da parte dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura, e il supporto delle associazioni di categoria e dei produttori, oltre che dall’Associazione Nazionale Città del Bio.
Il Biodistretto, dunque, rappresenta un modello di sviluppo eco-sostenibile che vede la partecipazione di agricoltori, cittadini, operatori turistici, associazioni e pubbliche amministrazioni di un’area geografica, in questo caso il territorio della provincia di Trapani, che stringono un accordo per la gestione e la promozione turistica ed economica delle risorse locali, partendo dalle colture biologiche tipiche.
Il territorio del Biodistretto “Colture Mediterranee Terre del Bio” ha in se i luoghi che rappresentano il fulcro e il patrimonio ambientale, paesaggistico, culturale e storico della provincia di Trapani. A cominciare da Marettimo, perla del Mediterraneo
Con il suo mare incontaminato, meta di un turismo ambientale e di nicchia che va un pò a completare l’offerta con quello che propongono le altre due splendide isole dell’Arcipelago delle Egadi, Favignana e Levanzo.
Altra grande attrazione è rappresentata anche dalla bellezza della costa trapanese, con lo scenario unico delle saline e la produzione del sale, altra importante tipicità del Biodistretto, o dell’Aglio Rosso di Nubia.
Ed ancora le bellezze dei comuni della Valle del Belice, tra cui Gibellina, oggi un vero museo dell’architettura moderna a cielo aperto, con le varie opere d’arte disseminate nel territorio, come il Cretto di Burri o la Porta di Consagra che assieme agli altri comuni della valle rappresenta il territorio tipico che raccoglie oltre 50 fra produttori di latte, produttori di formaggio e istituzioni pubbliche che promuovono la tutela e la valorizzazione della Vastedda della Valle del Belice DOP.
Per continuare con le bellezze e la storia del Parco Archeologico di Selinunte, in territorio di Castelvetrano, una antica città greca il cui sito era composto da cinque templi costruiti attorno ad un’acropoli e anche qui con la produzione tipica dell’Olio di Oliva della Nocellara del Belice, fra le più importanti della provincia, e il Pane Nero di Castelvetrano, ricavato grazie al mix di grano biondo siciliano e quella da una varietà di grano duro locale, la tumminìa, entrambe integrali e macinate in mulini a pietra naturale.
Per terminare con il territorio di Petrosino, la sua costa, il mare, con i suoi fondali straordinari, fra i più belli dell’intera provincia, oggi meta di uno turismo sportivo, per gli sport come la vela e il kitesurf, ma anche di un turismo ecocompatibile per il paesaggio naturalistico protetto della spiaggia di Torrazza. Un sito d’importanza comunitaria (SIC) e zone per la Protezione Speciale (ZPS), che fa parte di una zona umida di rilevanza internazionale riconosciuta dalla Convenzione di Ramsar, firmata nel 1971 in Iran. Su di essa si affacciano le paludi costiere di Margi Milo, Margi Spanò e Capo Feto. Queste tre aree sono fondamentali per la presenza e il transito di diverse specie di uccelli migratori e per alcuni costituiscono l’habitat necessario alla loro sopravvivenza. Sono delle depressioni, separate dal mare da un cordone sabbioso, quasi completamente sommerse in inverno, mentre in estate si ha un prosciugamento delle acque. Questo particolare permette la presenza di specie animali e vegetali rare o a rischio di estinzione come il Limonium Ramosissimus Siculum, la Salicornia Perennis e l’Asparagus Acutifolius. Tra gli uccelli che vivono nella palude c’è il Chiurlo, l’Alzavola e, ancora più importante, la rara presenza del Germano Reale. In questo speciale contesto naturalistico trova spazio una delle più grandi produzioni di vite italiane, dal momento che Petrosino è in base alla sua superficie, il comune più vitato d’Italia, dove si producono i pregiati vitigni per la produzione del Marsala Doc.