Le ragioni e il metodo di un percorso partecipativo analizzati in tre appuntamenti con i cittadini e gli operatori economici del territorio. L’Expo di Milano, dedicato al tema “Nutrire il Pianeta”, sta riportando l’attenzione dell’opinione pubblica sul tema del diritto al cibo, la cui centralità pubblica e privata è stata recentemente riconosciuta dal Ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, secondo cui tale diritto andrebbe inserito a
pieno titolo nella Costituzione italiana. La questione è da tempo oggetto anche delle preoccupazioni delle istituzioni internazionali, a causa dello stridente squilibrio tra il miliardo di essere umani male o poco nutriti e gli altrettanti individui obesi, in un mondo in cui il 30% degli alimenti va sprecato, per problemi logistici o semplicemente per abitudini errate.
Nei mesi di marzo e maggio su questi ed altri temi la Città di Torino e la Città metropolitana propongono tre momenti di seminario e riflessione, nell’ambito del progetto “Nutrire Torino Metropolitana”, saranno raccolte e presentate alcune esperienze significative che, su scala metropolitana, contribuiscono alla sostenibilità e all’equità del sistema agroalimentare.
Costruire un’Agenda del cibo
Il fatto che il cibo sia una risorsa fondamentale per la vita degli esseri umani, così come l’aria e l’acqua, dovrebbe indurre la collettività ad occuparsi in maniera più consapevole di ciò che mangia. Tuttavia, anche nei Paesi occidentali la sicurezza alimentare, intesa come possibilità di accesso fisico, sociale ed economico ad un cibo sano, nutriente e sufficiente, non è una garanzia per tutti: lo dimostrano i dati sulla povertà alimentare e la crescente diffusione di molte malattie cronico-degenerative, come il diabete, le patologie cardio-vascolari e oncologiche, tutte dipendenti in larga misura dall’alimentazione. Anche in un Paese come l’Italia, che ha fatto del cibo un elemento portante della propria cultura e della propria economia, non sono sufficientemente garantiti né la possibilità di avere informazioni per scegliere consapevolmente il cibo, né l’accesso) soprattutto in termini economici) a un cibo di qualità.
Da alcuni anni la Città di Torino e la Provincia, oggi Città metropolitana, hanno iniziato una riflessione sulle politiche alimentari, nella consapevolezza del fatto che gli Enti locali possono manovrare alcune “leve” molto importanti per garantire una qualità alimentare diffusa e accessibile, insieme ad una più ampia ed aperta possibilità di scelta per i consumatori, all’interno di un sistema alimentare complesso e globale, dove i grandi attori decidono di fatto quello che quotidianamente mettiamo nel piatto.
Se quindi una politica del cibo è auspicabile, a scala almeno metropolitana o provinciale, l’ambizione che guida il progetto “Nutrire Torino Metropolitana” attraverso i suoi tre momenti di incontro è la costruzione di una “Agenda del cibo”, un manifesto condiviso con i cittadini e gli operatori economici – agricoltori, artigiani, ristoratori, commercianti, grandi attori del sistema agroalimentare – che permetta di evidenziare i nodi fondamentali da sciogliere e gli obiettivi da raggiungere. L’Agenda potrà orientare in futuro le politiche della Città di Torino, della Città metropolitana e della Regione Piemonte in una serie di settori strategici: agricoltura, ambiente, urbanistica, sanità pubblica, commercio, logistica, istruzione e solidarietà sociale.
L’obiettivo è quello di evitare una visione che riduca la questione alimentare ad una serie di problematiche settoriali (solo agricole, solo igienico sanitarie, solo educative, solo gastronomiche, solo socio-assistenziali, solo economiche, ecc.). La grande complessità del sistema alimentare, globale e locale, è infatti basata su relazioni, anche conflittuali, tra chi produce, chi distribuisce e chi consuma; una complessità che “intercetta” molte politiche, a vari livelli istituzionali. “Nutrire Torino Metropolitana” nasce con l’ambizione di essere l’inizio di un percorso – lungo e articolato, ma molto concreto – per arrivare alla costruzione di una strategia alimentare sistemica, condivisa e partecipata.
Il primo incontro si è tenuto venerdì 6 marzo, per raccogliere e presentare alcune esperienze innovative su scala metropolitana, attraverso un dialogo aperto fra i partecipanti e una sessione poster.
Il secondo incontro, l’8 maggio a Collegno, è invece pensato come un momento di confronto più intenso e mirato (anche di tipo conflittuale) fra gli attori, al fine di evidenziare e mettere in relazione posizioni, interessi, dimensioni e logiche differenti che compongono il sistema alimentare.
Il terzo incontro, anch’esso previsto in maggio, costituisce la sintesi dei primi due, con l’ambizione di “gestire” la complessità, attraverso uno sforzo progettuale partecipato sui temi chiave emersi lungo tutto il processo, al fine di elaborare un documento condiviso di visione e di azione, da presentare alle istituzioni.